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In anni recenti si è verificata una profonda evoluzione del Pilates. Sembrava che il settore del Pilates avesse raggiunto un punto di svolta (un punto di massa critica) tra la metà e la fine degli anni ’90, per cui si era trasformato da una forma di esercizio poco nota, con un seguito devoto, ma piccolo, che comprendeva ballerini, cantanti, artisti del circo ed attori, ad un regime di fitness tradizionale, praticato in molte famiglie. Improvvisamente iniziò ad apparire in film di Hollywood ed in pubblicità televisive, nei cartoni animati, in spettacoli comici e in programmi televisivi di seconda serata. Divenne sinonimo di andare da Starbucks e godersi un triplo latte di soia con pochi grassi (niente panna, per favore!).rnCome questo sia successo, perché sia successo ed a cosa possa essere attribuito questo fenomeno rimane per certi versi un enigma. In ogni caso, pochi possono contestare che negli Stati Uniti la crescita da circa 1,7-2 a circa 10,6 milioni di partecipanti attivi nel 2006 sia un fenomeno.rnL’adesione è esplosa anche su scala mondiale.rnNaturalmente, ogni crescita si verifica con i relativi dolori e il settore del Pilates non rappresenta un’eccezione. La formazione affrettata, che è spesso parte di una crescita rapida, si è diffusa nel Pilates.rnSebbene siamo a favore di un approccio più completo, l’approccio accelerato è stato una parte della diffusione del Pilates che ha portato molteplici aspetti positivi, come la filtrazione del Pilates in molti nuovi campi