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Ho conosciuto Claudio Ronco a Sandrigo il 24 settembre di quest’anno durante il pranzo allestito nel grande tendone vicino al Municipio.rnEra un giorno speciale per me e per l’Harry’s Bar, perché ero andato a ritirare la targa di “ristorante consigliato” che mi era stata conferita dalla Confraternita del Baccalà.rnIn tutti i 60 anni durante i quali ho fatto il mio mestiere, non ho mai cercato menzioni nelle varie guide gastronomiche. Mi sono sempre accontentato dell’affetto dei miei clienti che mi hanno seguito fedelmente in tutto il mondo.rnPerò questo del Baccalà è stato un evento particolare.rnPer tante ragioni.rnHo sempre considerato lo stoccafisso la spada delle nostre donne in cucina. Perché è vero che è una spada con la quale nei secoli le mogli e le mamme hanno conquistato l’elemento fondante della vita. L’amore, ottenuto con la gola, la costanza, la sapienza e l’umiltà. Per me il baccalà è sempre stato negli anni il cibo prediletto. E trovarmi quel giorno sul palco è stata una grande emozione.rnA tavola eravamo in tanti, seduti attorno ai lunghi tavoloni nei quali si gustavano la curiosità e la gioia di stare assieme.rnDavanti a me c’era uno che non conoscevo, ma che dopo le prime frasi scambiate assieme, mi è sembrato subito un vecchio amico.rnScoprii subito che avevamo le stesse idee. Che eravamo d’accordo sulle stesse cose. Anche se lui, lo seppi dopo, era un medico famoso e io un oste.rnCosì alla fine del pasto ci alzammo assieme in cerca delle nostre auto e con