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È ora di ricostruire come siamo arrivati fin qui. Al diritto di offenderci, al dovere di indignarci.rn«Guia Soncini attacca con sapiente divertimento il mondo stupido, rozzo, dittatoriale, senza gioia, che noi stessi stiamo creando, il mondo appunto della suscettibilità» - Natalia Aspesi, il Venerdì di Repubblicarn«Solo Guia Soncini poteva trovare le parole, mettere in fila i racconti, per razionalizzare e catturare questo nostro tempo offeso» - Annalena Benini, il Fogliorn«Un libro di cui non potrete fare a meno di parlare a chi vi sta a cuore» - Concita De Gregorio, D - la Repubblicarn«Un libro ilare e feroce» - Michele Serra, la RepubblicarnBasta un niente: una canzone di cinquant'anni fa, un film ambientato a metà dell'Ottocento, una battuta di oggi - eccola che arriva, l'indignazione di giornata, passatempo mondiale, monopolizzatrice delle conversazioni e degli umori. Ogni mattina l'essere umano contemporaneo si sveglia e sa che, al mercato degli scandali passeggeri, troverà un offeso fresco di giornata, una nuova angolazione filosofica del diritto alla suscettibilità, un Robespierre della settimana. La morte del contesto, il prepotente feticismo della fragilità, per cui «poverino» è diventato l'unico approccio concesso, e l'epistemologia identitaria, per cui l'appartenenza prevale su qualunque curriculum di studioso, sono solo alcuni tra i fenomeni più evidenti e dirompenti degli ultimi anni, con effetti pericolosi e grotteschi che in altri secoli erano occasionale damn