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Nella prima parte dello studio sono poste le premesse della categoria "contratti di credito"" ed è messo in evidenza il tratto del differimento temporale nella restituzione di una somma di denaro come elemento caratterizzante la struttura della categoria. In questo differimento, appoggiandosi a teorie economiche e a studi classici della civilistica, si rinviene la ragione fondativa della prestazione di interessi. L'indagine si sofferma poi, nel secondo capitolo, sul rapporto intercorrente tra contratti aleatori e contratti di credito. Al riguardo, con il fine di provare l'incompatibilità tra le due categorie, sono utilizzati anche alcuni argomenti storici e comparatistici. La ricerca prosegue mettendo in evidenza che i contratti di credito, ancorché non aleatori, sono tuttavia dei contratti dai quali discende un rischio. All'interno del rischio collegato ai contratti di credito viene pertanto proposta una quadripartizione. Si individuano i seguenti rischi: di default, di valore della moneta, di interessi (quando variabili), di estinzione anticipata. Il rischio di default, legato alle condizioni soggettive del debitore piuttosto che strettamente alla struttura dei contratti di credito, è messo da parte e l'attenzione si appunta invece sui rischi oggettivi (di valore della moneta, di interessi, di estinzione anticipata). Poste queste premesse, si individuano poi i patti di gestione dei rischi c.dd. oggettivi. Esiste un problema unitario: quello che i patti di gestione di questi