Questo sito utilizza i cookie per migliorare l'esperienza. Leggi di più
Dai tempi più antichi, gli studiosi di diritto penale si impegnano ad approfondire le problematiche connesse al principale canone di imputazione soggettiva, nel tentativo di coglierne le diverse sfaccettature, restando fedeli ai fondamentali principi di teoria generale del reato e, al contempo, cercando di indicare soluzioni adeguate alle esigenze provenienti dalla società e coerenti con un diritto penale che possa definirsi 'post-moderno'. A fronte dell¿aumento esponenziale delle aree di rischio, in cui da un¿attività lecita possono derivare eventi lesivi penalmente rilevanti, le tradizionali categorie della volontà, quali componenti fondanti un¿imputazione a titolo di dolo, si dimostrano spesso incapaci di abbracciare i tratti salienti dell¿elemento psicologico presente in siffatte ipotesi. Né d'altronde appare sempre soddisfacente un¿imputazione che scivoli tout court nell'alveo della colpa, sia pure aggravata dalla previsione dell'evento. L'impatto delle varie soluzioni proposte con la prassi giurisprudenziale si è spesso rivelato macchinoso. Eloquenti esemplificazioni della problematica riguardano i settori della trasmissione del virus HIV per via sessuale con partner non informato ed il delitto di epidemia; gli illeciti commessi nella circolazione stradale (tenuto anche conto della nuova fattispecie di omicidio stradale); il lancio dei sassi dal cavalcavia; l'attività medica svolta in assenza di consenso informato ed il caso Thyssen, nell¿ambito del quale lo stesso fatt