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Un libro insieme ironico, arguto, spiazzante, ma soprattutto incredibilmente utile. A tuttirnrn«Si tratta del resoconto di un anno trascorso dall'autore conversando con sei persone molto in là con gli anni. Ciascuno dei personaggi incontrati, più che ricevere l'onore di un interesse costante quanto inusuale (ai vecchi, si sa, nessuno presta mai attenzione), regala all'autore una complessa e imprevedibile "lezione di felicità"".» – Lidia Ravera, TuttolibrirnrnQuando John Leland comincia a occuparsi di anziani per il «New York Times», la sua disposizione d'animo è quella di chi si prepara a un viaggio attraverso la solitudine e il deterioramento fisico e mentale. Invece, la sua inchiesta prende una piega del tutto diversa. Condividendo per un anno le difficoltà, i rituali, le paure, le fissazioni di sei ultraottantenni, finisce per scoprire che «hanno perso molto», la vista, l'udito, la mobilità, la memoria, che hanno alle spalle una storia di lutti, ma non «hanno perso tutto», in termini di capacità di gustare la vita nelle sue molteplici possibilità. Anzi, paradossalmente, la coscienza che ogni giorno potrebbe essere l'ultimo dona loro un inatteso appagamento, un'attitudine verso la vita e verso il piacere improntata a una straordinaria leggerezza. Gli anziani sono nelle condizioni di scegliere la felicità perché questa non dipende da circostanze esterne, ma può venire solo dal modo personale di affrontare ogni giorno l'universo limitato che li circonda. Frederick, Helen, Joh