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Manunza propone un testo serio e drammatico dove la religione la fa da padrona. Difatti, potremmo azzardare l'ipotesi che sia Dio e non Zedneh il vero protagonista di questo libro, o meglio quanto di divino trovasi in lui. Comunque "Zedneh"" è un interessante affresco di personaggi e situazioni materiali, ma soprattutto spirituali, coinvolgente ed accattivante. Una di quelle storie che ci attanaglia dall'inizio alla fine, o almeno è ciò che accadde a coloro che udirono questa vicenda. Quanta preveggenza nella lepre Kussa, quanta tenerezza per la piccola Lldah e soprattutto quanta fatica fisica, intellettuale e morale in uno Zedneh non più terrestre! Onde stimolare il gentile lettore, ecco alcuni quesiti che da sempre ci hanno tormentato ed a cui questo libro da una spiegazione, (forse non l'unica), plausibile. Ovvero: perché siamo nati e che ci facciamo su questa terra? Perché siamo di fragile carne e non di forte acciaio o di altro materiale resistente? Che c'entriamo con Adamo ed Eva ed il loro peccato originale? Può un uomo imperfetto essere parte d'un Dio perfetto?"