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Finalista del Man Booker Prize 2017rn«Arundhati Roy crea un mondo in cui i personaggi varcano confini di etnia, religione e genere per trovare, davvero, quella suprema felicità di cui parla il titolo del romanzo.» - Kirkus Reviewsrn«Due decenni dopo il celebrato Dio delle piccole cose, il secondo romanzo di Arundhati Roy, ambizioso e originale, fonde brutalità e tenerezza, risonanza mitica e materia da prima pagina di giornale.» - Publishers Weeklyrnrnrn«Bellissimo romanzo. La potenza della narrativa, la grande scrittura vera. Se avete letto Il Dio delle piccole cose, questo a me è piaciuto anche di più.» - Jovanotti su Instagramrn«Siamo solo a metà del 2017, ma so per certo che Il ministero della suprema felicità sarà il mio libro dell’anno, e degli anni a venire.» - Catherine Dunne per Vanity FairrnIl ministero della suprema felicità ci accompagna in un lungo viaggio nel vasto mondo dell’India: dagli angusti quartieri della vecchia Delhi agli scintillanti centri commerciali della nuova metropoli, fino alle valli e alle cime innevate del Kashmir dove la guerra è pace, la pace è guerra e occasionalmente viene dichiarato lo «stato di normalità». rnrnAnjum, nuova incarnazione di Aftab, srotola un consunto tappeto persiano nel cimitero cittadino che ha eletto a propria dimora. Dopo di che incontriamo l’incorreggibile Saddam Hussain, l’inquieta Tilo e i tre uomini che l’hanno amata: tra loro Musa, il cui destino è indissolubilmente intrecciato al suo, con la stessa forza con la q