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Inedita in Italia, la poesia di Yang Wanli è qui presentata in un’ampia antologia con testo cinese a fronte nella traduzione di Paolo Morelli, un autore da sempre attento a quella visione del mondo.«Il testo cinese a fronte non è solornuna squisitezza editoriale, ma anche implicitornincoraggiamento alla conoscenza dellalingua erndella cultura della Cina.» - Alfonso Berardinelli, Avvenirern«È fuorviante paragonare Yang Wanli a poeti occidentali: qualcosa del suo nucleo poetico ci sfuggirà per sempre» - Filippo La Porta, LeftrnLa poesia di Yang Wanli, dal nome d’arte di Cheng Zhai («Studio – nel senso di laboratorio – della sincerità»), ci presenta intatta a distanza di quasi un millennio l’immagine di una natura restituita alla vita quando una fantasia smisurata ne personifica le forze e ne intuisce le volontà. Nei circa 20.000 componimenti che formano il suo sterminato lascito si avverte il rispetto callido, partecipe, navigato per la natura nei suoi diversi aspetti, con una fiducia generata dalla consapevolezza che questa può essere capita solo ubbidendole, e che un comportamento esistenziale dignitoso si trova quando si riesce a rinunciare alla pretesa di controllo su quello che può essere invece vissuto a pieno solo se a tale controllo si impara a rinunciare.rnSecondo l’insegnamento, la stesura delle poesie dovrà avvenire in uno stato di wu wei (letteralmente «non-fare»), cioè comportare un’azione non finalizzata, un’intenzione non intenzionale, priva di interferenze menta