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«Questa riedizione di L'Afrique fantôme di Michel Leris è accompagnata da una selezione di 40 fotografie che costituiscono una chiave importante per interpretare l'opera, la missione, il periodo in cui si collocano» - F. Faeta, L'Indice«L'Africa fantasma è un'opera aperta che però inaugura il metodo "etnografico"", da lui seguito di lì in avanti, di scomporre il proprio autoritratto in un mosaico di fiches ricombinabili all'infinito» - Andrea Cortellessa, Il Sole 24 Ore«Stanco della vita che conduceva a Parigi, considerando il viaggio un'avventura poetica, un metodo di conoscenza concreta, una prova, un mezzo simbolico per fermare la vecchiaia percorrendo lo spazio per negare il tempo, l'autore, che si interessa all'etnografia in ragione della portata che egli attribuisce a questa scienza nella chiarificazione dei rapporti umani, prende parte a una missione scientifica che attraversa l'Africa». Così Michel Leiris rievoca le ragioni che lo spinsero a far parte della missione etnografica e linguistica Dakar-Gibuti come segretario-archivista e ricercatore. Un viaggio che dura quasi due anni (maggio 1931-febbraio 1933) e che sarà ricordato soprattutto per ""L'Africa fantasma"" (1934). Lungo questo diario, «in cui sono annotati alla rinfusa eventi, osservazioni, sogni, idee», Leiris prende coscienza di sé, dell'impossibilità del resoconto oggettivo di una missione, tanto più coloniale, e di come ogni esperienza sul campo abbia un valore iniziatico e non didattico. Il volume, seque