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Attraverso tre saggi e tre interviste, tutti finora inediti in italiano, il volume restituisce il pensiero e l’attualità della ricerca in campo teorico e costruttivo di uno dei più controversi e avventurosi architetti del Novecento, che ha scelto di porsi in totale continuità con il lascito dei due grandi Auguste dell’architettura francese, Choisy e Perret.rnrn«La novità ha dell’interesse soltanto quando rappresenta un miglioramento. Se mediocre, la novità è una assurdità» - Fernand Pouillonrnrn«Sul ruolo e la conoscenza della storia nel mestiere dell’architetto, il punto di vista di Pouillon è chiaro. La storia dell’architettura è come una lunga catena di cui non è possibile perdere neanche un anello» - Martina Landsbergerrnrn«Utilizzerò due termini per parlare degli architetti e di volta in volta userò il termine mestiere contrapponendolo a quello di professione. In questo testo la parola professione sarà considerata negativamente perché io credo che un architetto non sia tanto un professionista ma piuttosto una persona che esercita il mestiere, un uomo del mestiere. Non si dice che un artista è un professionista, se non per prenderlo in giro. Si dice al contrario che esercita un mestiere».rnQueste righe fanno parte di una lettera che Fernand Pouillon indirizza ai giovani che si apprestano ad affrontare il suo mestiere. L’architetto, per lui, non è tanto e solo l’ideatore di un progetto, quanto un maître d’œuvre, espressione con la quale nel Medioevo si indicava il capomast