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La «piramide rovesciata» è la struttura che domina nell’università italiana, dove tutto si regge sulla punta sottilissima di un corpo accademico non sostenuto dalle tensioni, dai suggerimenti, dalle esigenze provenienti dal basso, bensì dal principio di autorità.rn«C'è da riflettere se non sia giunto il momento di una lettura più aderente al suo spirito militante» - il Manifestorn«Chiunque oggi voglia capire qualcosa di università di massa e della sua (innegabile) crisi, è bene che parta da qui» - il Venerdìrn«"La Piramide Rovesciata"" è un saggio lucido e preciso, un atto d’accusa impietoso verso quel sistema “rovesciato” che era, ed è ancor oggi, il nostro sistema universitario» - DoppiozerornIl pamphlet di De Carlo, uscito originariamente nell’aprile del 1968, è al tempo stesso una cronistoria dei fatti pregressi – le occupazioni studentesche e i primi scontri, come la battaglia di Valle Giulia, noto bersaglio del polemismo poetico di Pier Paolo Pasolini – e un tentativo teorico di interpretazione specifica della crisi universitaria, in anticipo sul maggio francese. Scrive l’autore che «l’orientamento dell’Università di massa deve essere affilato sull’esercizio continuo della critica; proprio perché è di massa, una permanente tensione contestativa deve poter bilanciare i rischi dei comportamenti agnostici che si manifestano all’interno e all’esterno della scuola. A maggior ragione deve essere sostanziato di critica l’orientamento di una Facoltà di Architettura di massa dov