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"Catena umana"" è come il racconto lirico di un viaggio essenziale, condotto con poetica saggezza in un confronto con le cose più decisive, le cose ultime. Un libro animato internamente da un'urgenza estrema, quanto mai vivida, perché arrivata a intaccare il corpo fino a ottunderlo. Lo vediamo nella sequenza Cbanson d'aventure, in cui Seamus Heaney rivive i momenti in cui il male l'aveva colpito qualche anno fa, ripensa alla corsa rapida in ambulanza verso l'ospedale, al contatto ravvicinato con quell'oltre che non era mai stato così terribilmente vicino, così a portata di mano. Ma lo vediamo anche nella sequenza Linea 110, tra i momenti più alti di questa raccolta, dove il semplice, ordinario percorso del bus diventa un lungo viaggio di citazioni e riferimenti al libro VI dell'Eneide: Enea che chiede alla Sibilla di poter scendere in Averno per incontrare il padre morto, Anchise. Heaney riutilizza il materiale classico nelle cadenze battenti della sua lingua e del suo stile, in un sap