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"L'aforisma è uno stimolo a pensare, oltre che un self-service di pensieri ben confezionati. A volerne fare un po' di storia, il termine è un grecismo - che significa ""delimitare, separare, scegliere"" - rimasto a lungo nell'ambito del linguaggio tecnico-scientifico. Solo nell'Ottocento avanzato l'aforisma divenne un vero e proprio genere letterario, specie dopo l'uscita di ""II crepuscolo degli idoli"" di Friedrich Nietzsche (1888). Da allora ne sono state tentate varie definizioni e delimitazioni, che però poco ci interessano: a partire dalla più brutale, quella di Gesualdo Bufalino per cui ""Un aforisma benfatto sta tutto in otto parole."" Un aforisma benfatto, a mio parere, è quello capace di generare un effetto-sorpresa, tanto più nel caso di quelli scelti per questa raccolta, che vuole essere l'esaltazione del paradosso, forma estrema dell'aforisma."" (Dall'introduzione di Giordano Bruno Guerri)"