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"Suo marito"": così si definisce Ted Hughes nell'annotare diari e lettere di Sylvia Plath. ""Marito di lei"". E ""lei"" è la figura della poetessa suicida, ma anche la forma assunta nella vita di Hughes dalla Dea Bianca: una figura, secondo Robert Graves, portatrice di esaltazione creativa e di orrore. In questa maschera l'autrice identifica la chiave della personalità poetica dello Hughes maturo e quella della sua unione con ""la Sposa alchemica della sua fantasia creatrice"". Una biografia di Ted Hughes non può prescindere dalla storia del suo matrimonio e sodalizio artistico con Sylvia Plath e dalla sua lunga attività di curatore dell'opera della moglie scomparsa. All'epoca del loro incontro Hughes, benché convinto del proprio destino di poeta, aveva pubblicato poco e solo su riviste universitarie. La Plath, con efficienza americana, si prodigò per diffondere le poesie di lui e fu in gran parte a lei che Hughes dovette la pubblicazione del ""Falco nella pioggia"", che lo proiettò di