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Una storia d'amore raccontata con una scrittura libera, che fa correre il lettore su un'unica onda lunga fino al cuore dell'adolescenza, ai suoi fremiti così limpidi e astratti, ingrati e prepotenti.rn«Romanzo inatteso di grande freschezza.» - Le Figaro rn«Poiché la loro storia non si era fermata al punto giusto, al momento giusto, poiché avevano fatto torto ai loro sentimenti, accadde per questo, credo, che Eugène e Tatiana si incontrarono di nuovo, dieci anni dopo, sotto terra, sulla linea 14 della metropolitana (quella viola, automatizzata), un mattino d'inverno. Erano le nove meno un quarto.» rnrn"Quello era un duello tra le nostre due adolescenze, da nichilista la mia, la sua da idealista.""Eccoli, Eugène e Tatiana, al loro secondo incontro. Il primo è avvenuto dieci anni prima, d'estate, quando lui aveva diciassette anni e lei quattordici. Per lei, ragazzina piena di ideali e ingenuità, quella era una passione improvvisa e prepotente; Eugène invece era il classico flâneur di buona famiglia, mai sconfitto, annoiato di tutto, incapace di sentire la vita. Ora, dieci anni dopo, i due si rivedono per caso a Parigi, è gennaio: lui è un consulente già stufo della propria routine, lei è sbocciata, è una giovane donna appassionata di arte che sta per terminare il dottorato.L'emozione riaffiora, di nuovo, nuova per entrambi. Ma, appena più dietro, ci sono i segni lasciati da quell'estate fondamentale e il ricordo di Lensky, amico di sempre, giovane poeta in erba che aveva condiv