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Una raccolta della corrispondenza di Oriana Fallaci, testimonianza di una vita epica e allo stesso tempo angosciata dai dubbi esistenziali che attanagliano anche gli individui comuni.rn«La giornalista con l'elmetto che seguiva in prima linea la guerra in Vietnam, la penna indignata e rabbiosa che si scagliò contro l'Islam e la debolezza dell'Occidente all'indomani dell'11 settembre, era una donna che sapeva anche soffrire, in modo talvolta straziante, per amore.» - Alessandro Cannavò, Corriere della Serarn"Nel lercio mestiere ho sprecato l'esistenza fin dall'età di diciotto anzi diciassette anni"".rnrnOriana Fallaci odiava scrivere lettere perché le rubavano tempo prezioso; eppure, fin dagli inizi della sua carriera tenne una fitta corrispondenza con personaggi della politica, della cultura e del giornalismo: da Andreotti a Nenni; da Ingrid Bergman a Shirley McLaine, da Henry Kissinger a Fidel Castro. Per ogni lettera era capace di stendere tre o quattro minute - con le quali tentava di immaginare che cosa avrebbe visto il suo interlocutore una volta aperta la busta - che venivano archiviate e grazie alle quali è ora possibile osservare da vicino il talento di una donna ossessionata dalla scrittura e talmente innamorata del proprio lavoro da trasformare in opere letterarie anche le lettere d'amore. La corrispondenza raccolta in questo libro è la testimonianza di una vita epica e allo stesso tempo angosciata dai dubbi esistenziali che attanagliano anche gli individui comuni: l