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La storia romana, è stato autorevolmente sostenuto, si può dividere in prima e dopo Cesare. La sua figura ha segnato il destino delle civiltà romana ed europea. Stratega lucidissimo, cui solo Alessandro il Grande e Napoleone possono essere paragonati, conquistò in soli sette anni la Gallia, trasformandola per sempre in terra latina. Dopo una cruenta guerra civile diede inizio a un'autocrazia che durò quattro secoli, tanto che il suo nome, da cui derivano le parole Kaiser e zar, divenne sinonimo di potere. Ma oltre che uomo di guerra Cesare fu anche, secondo l'opinione di Cicerone, oratore impareggiabile e raffinato prosatore. Le sue opere storiche ne sono testimonianza: i sette libri della "Guerra gallica"" raccontano di come la spedizione punitiva contro lo sconfinamento degli Elvezi si trasformò in una calcolata guerra di conquista, e i tre della ""Guerra civile"" narrano lo scontro con Pompeo e il senato fino alla tragica morte di Pompeo in Egitto. La ""Guerra di Alessandria"", la ""Guerra d'Africa"" e la ""Guerra di Spagna"", redatte da ufficiali dello stato maggiore cesariano sulla base di suoi appunti, continuano il resoconto della lunga guerra contro i resti della fazione pompeiana fino al trionfo finale. (Introduzione di Lorenzo Braccesi)"