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Enormemente apprezzato da James Joyce, sia per affinità di stile sia per il suo carattere introspettivo, "Senilità"", il secondo romanzo di Italo Svevo, è un viaggio nelle profondità psicologiche del protagonista. La vicenda ruota intorno alla storia d'amore tra Emilio Brentani e Angiolina, una sfrontata ""figlia del popolo"" che dà sfogo senza inibizioni alle proprie pulsioni sentimentali. Emilio, giovane impiegato con velleità letterarie, vive immerso in sogni ben lontani dalla realtà quotidiana, e nonostante i suoi trentacinque anni è affetto da una sorta di senescenza precoce che lo conduce a cullarsi nell'attesa di qualcosa di grande che non realizzerà mai, come una ""potente macchina geniale in costruzione, non ancora in attività"". Nell'introduzione, Cristina Benussi racconta la genesi dei personaggi, i loro rapporti e i legami dell'autore con l'ambiente intellettuale triestino ed europeo, illuminando un percorso che porterà alla nascita del capolavoro ""La coscienza di Zeno""."