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Il nome di Dante è nel pensiero di molti indissolubilmente legato al titolo della sua opera maggiore: la "Divina Commedia"". È facile dimenticare che il grande poema fu solo il punto d'arrivo di un percorso iniziato nella prima giovinezza. Leggere le ""Rime"", dai sonetti giovanili alla vitalistica esuberanza di ""Sonar bracchetti"" e alle atmosfere oniriche di ""Guido, i' vorrei"" fino alle liriche poi raccolte nella ""Vita Nuova"", come ""Donne ch'avete"" e ""Tanto gentile"", significa accompagnare Dante nel lungo viaggio alla ricerca di una propria voce poetica che avrà come meta finale la ""Commedia"". Teodolinda Barolini analizza da punti di vista innovativi e spesso inediti le singole rime, facendo luce sull'evoluzione artistica e ideologica del poeta e sui rapporti che intercorrono tra le ""Rime"" e il capolavoro della maturità."