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«Ho visto, a dieci anni, arrivare a casa mia, all'improvviso, Luigi Pirandello. Nel 1935, l'anno prima che morisse. Indossava la divisa di Accademico d'Italia, e io lo credetti un ammiraglio in alta uniforme. "Cu si tu?"" mi domandò in dialetto. ""Nenè Camilleri sugnu"" risposi. ""Ah"" fece, passandomi per un attimo la mano sulla testa. E poi: ""C'è tò nonna Carulina?"". ""Sissì."" ""Chiamamilla. Dicci ca c'è Luicinu Pirannellu."" Andai nella stanza dove mia nonna dormiva (erano le tre di un pomeriggio afoso) e la svegliai: ""Nonna, c'è un ammiragliu ca si chiama Luicinu Pirannellu e ti voli parlari"". Mia nonna emise una specie di gemito e saltò giù dal letto. Andai nella camera dei miei genitori. ""E vinuto un ammiragliu ca si chiama Luicinu Pirannellu.""» (Andrea Camilleri)."