Questo sito utilizza i cookie per migliorare l'esperienza. Leggi di più
Diari privati e memorie,rnlettere, rapporti dei prefetti e dellarnpolizia, stampa, film e canzoni,rnconversazioni intercettate offronornun materiale ricchissimo, chernpermette agli autori di comporrernl’appassionante ritratto dal bassorndegli italiani nel momento dellarnrepubblica nascente.rnrn«ma che cosa speravano dunque tutti? Che il giorno dopornla Liberazione le cose fossero già sistemate a dovere ernprendessero il loro corso normale?» - rnpartigiana Andreina Zaninetti - Libano,rn8 maggio 1945rnrn«Amore mio qui scoppia il dopoguerra.rnSperiamo che duri poco» - rnSuso Cecchi d’Amico, 25 maggio 1946rnrnrnI tre anni che vanno dalla fine della guerra all'entrata in vigore della Costituzione repubblicana per gli italiani sono un periodo pieno di felicità e di violenza, in cui la comunità nazionale ricompone i suoi frantumi, si congeda dalla guerra civile e dal fascismo e costruisce faticosamente il suo futuro. Sono i giorni delle vendette e della resa dei conti, dei prigionieri e dei deportati che tornano a casa, delle grandi adunate politiche della rinata democrazia, ma anche di una gioiosa febbre di divertimento, di voglia di ballare, di fretta di ricostruire e costruire, con un'energia vitale che già prepara il boom degli anni a venire. Gli autori interrogano diari privati e memorie, lettere, rapporti dei prefetti e della polizia, stampa, film e canzoni, corrispondenze e conversazioni intercettate, per comporre un ricco e appassionante ritratto dal basso di come gli italia