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A cento anni dalla nascita la memoria di Fausto Coppi è vivissima,rnnon solo in Italia, e la sua figura leggendaria, così come quella di GinornBartali, sono ormai entrate nell’immaginario.rnrn«Un libro bellissimo… un libro di ciclismo, ma soltantornincidentalmente di ciclismo… in realtà un vero ernproprio saggio storico che non annoia e non tramortiscernperché tenuto in piedi da una coppia d’attori leggendari.rnCoppi e Bartali, il diavolo e l’acqua santa, il nuovo e larntradizione, il genio e la tenacia, il talento e la fatica…»rnrn Generoso e straordinariornatleta di uno sport povero e faticoso, Coppi incarnò lo spirito di un’Italiarnche, fra le macerie della guerra, pedalava verso i traguardi esaltantirndel miracolo economico. Il paese si immedesimava nella competizionerndura ma cavalleresca che lo contrapponeva a Gino Bartali, nella qualernsi rispecchiava persino l’antagonismo fra cattolici e comunisti. Nelrncontempo, le vittorie dell’uno come dell’altro contribuironorna ridare un orgoglio nazionale agli italiani, facendo dei due eroirnsportivi i campioni della rinascita del paese.