Questo sito utilizza i cookie per migliorare l'esperienza. Leggi di più
Il volume si presenta come seconda anta di un trittico che si è aperto con "La predicazione nel Seicento"", uscita nel 2009, e che si chiuderà con ""Prediche e predicatori nel Seicento"". Una guida per attraversare quello che oltre mezzo secolo fa è stato efficacemente definito il Mato Grosso della letteratura di pietà tra Cinque e Ottocento, con l'immensa foresta del Seicento ancora fitta di grovigli e sorprese. In questa fase dell'indagine, orientata, di proposito, su figure rimaste in ombra, da Giovanni Azzolini a Luigi Giuglans su scritti meno noti di grandi autori come Emanuele Tesauro e Francesco Fulvio Frugoni, su tratti peculiari dall'opera di Daniello Bartoli e di Paolo Segneri, vengono passate al vaglio forme e ""nuove maniere"" dell'universo del predicare, dall'""officio"" all'""esercizio"" all'""uso"", dal ""talento"" all'""arte"" al ""teatro"", dalla ""passione"" alla ""persuasione"" alla ""sottigliezza"", dal ""potere"" all'""ingegno"" alle ""regole"", aspetti tutti che si intrecciano strettamente a nodi cruciali della cultura barocca e su cui convergono oggi dibattito e ricerche interdisciplinari. Felice esempio, come il precedente, di monografia a più voci, il volume indaga tendenze, metodi, modelli, testi e contesti di una forma d'arte preziosa, complessa, affascinante."