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Il fascino della Firenze dei Medici.rnUn affresco maledetto.rnUna verità perduta.rnrn«Chiara Montani non scrive, dipinge!rnLe sue parole sono pennellate,rnle sue pagine affreschi dai colori smaglianti.rnLeggerla è come perdersi in un dipinto.» - Marcello Simonirn«Un thriller storico-artistico raccontato dal punto di vista quasi defilato di una giovane fiorentina dell'epoca. Un mondo visto di scorcio, data la condizione femminile del tempo, ma che a poco a poco si amplia comprendendo tutto, ma proprio tutto.» - Ida Bozzi, la LetturarnNon avevo potuto evitare di cedere a quell’impulso.rnNel ruotare lo stelo d’argento con la mia mano maldestra,rngiocando sulla pressione per ottenererntratti dapprima lievi come sussurri, poi più calcatirne assertivi, avevo già intuito le infinite possibilità di quelrnlinguaggio e mi ero lasciata catturare dall’esaltante potererndella creazione. Una sensazione tanto più spiazzante inrnquanto sapevo bene che si trattava di un piacere proibito,rnqualcosa che per una donna era considerato sconveniente,rninappropriato. Anzi, del tutto inconcepibile.»rnrnFirenze 1458. Lavinia, ferma davanti alla tela, immagina come mescolare i vari pigmenti: il rosso cinabro, l’azzurro, l’arancio. Ma sa che le è proibito. Perché una donna non può dipingere, può solo coltivare di nascosto il sogno dell’arte. Fino al giorno in cui nella bottega dello zio arriva Piero della Francesca, uno dei più talentuosi pittori dell’epoca. Lavinia si incanta mentre osserva la sua abil