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Vincitore del National Book Award sezione Specsavers Popular Fiction Book of the Year. Un libro che a detta di tutta la stampa internazionale più autorevole rimarrà negli annali della letteratura.rn«Un fenomeno che ha dato vita a un nuovo genere letterario.» - The Guardianrn«Imperdibile. Uno degli esordi più riusciti dell'anno.» - New York Timesrn«Commovente e saggio. Leggetelo.» - Peoplern«Indimenticabile e vero.» - Daily MailrnMi chiamo Eleanor Oliphant e sto bene, anzi: benissimo.rnNon bado agli altri. So che spesso mi fissano, sussurrano, girano la testa quando passo. Forse è perché io dico sempre quello che penso. Ma io sorrido, perché sto bene così. Ho quasi trent’anni e da nove lavoro nello stesso ufficio. In pausa pranzo faccio le parole crociate, la mia passione. Poi torno alla mia scrivania e mi prendo cura di Polly, la mia piantina: lei ha bisogno di me, e io non ho bisogno di nient’altro. Perché da sola sto bene. rnSolo il mercoledì mi inquieta, perché è il giorno in cui arriva la telefonata dalla prigione. Da mia madre. Dopo, quando chiudo la chiamata, mi accorgo di sfiorare la cicatrice che ho sul volto e ogni cosa mi sembra diversa. Ma non dura molto, perché io non lo permetto.rnE se me lo chiedete, infatti, io sto bene. Anzi, benissimo.rnO così credevo, fino a oggi.rnPerché oggi è successa una cosa nuova. Qualcuno mi ha rivolto un gesto gentile. Il primo della mia vita.rnE questo ha cambiato ogni cosa. D’improvviso, ho scoperto che il mondo segue delle regole