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Una nottata turbolenta,rnladri, fughe, amori,rne un bastardino rnringhioso e mordace.«Guardate la faccia di uno che abbia appena finito di leggere un romanzo di Vitali: gli occhi sorridono beati... conservano il ricordo di una esperienza felice.» - Massimo Boffa, Panorama«Il mondo di Vitali? Piacere garantito.» - Oggi«Secondo me, Vitali sorpassa con la sua levità Guareschi. Il suo è puro gioco narrativo con momenti di alto virtuosismo.» - Antonio d'Orrico, La lettura - Corriere della Sera«Un grande narratore che, come Piero Chiara e Mario Soldati, sa raccontare la profondità della superficie.» - Bruno Quaranta, TTL, La Stampa«Un diavolo, no.rnUn cane piuttosto.rnIl bastardino di casa Panicarli della cui esistenza nessuno aveva avvisato il carabiniere Virgola.rnSbucato da chissà dove, e abbaiando come se avesse ereditato i toni di tutte le razze che s’erano incrociate prima di arrivare a lui, in un battibaleno gli aveva addentato la gamba sinistra del pantalone, strappandola con una ferocia ringhiante e poi sputandola per riprendere ad abbaiare come un ossesso, e aggirandolo per attaccarsi alla gamba destra.»rnrnLa quiete della notte tra il 16 e il 17 luglio 1937 viene turbata a Bellano da un grido di donna. Trattasi di Emerita Diachini in Panicarli, che urla «Al ladro! Al ladro!» perché ha visto un’ombra sospetta muoversi tra i muri di via Manzoni. E in effetti un balordo viene poi rocambolescamente acciuffato dalla guardia notturna Romeo Giudici. È Serafino Caiazzi, noto all