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È l'ultima commedia giocosa, a tratti autenticamente farsesca, di Shakespeare, prima della stagione delle grandi tragedie e delle commedie nere. Composta intorno al 1600, ruota intorno al naufragio in Illiria dei gemelli Viola e Sebastiano e alle avventure scaturite dal travestimento maschile della fanciulla che, sotto il nome di Cesario, diventa paggio del duca Orsino e se ne innamora: è lei la vera protagonista della pièce, con la sua capacità di cogliere l'occasione e di affidarsi senza timori al caso e alla fortuna. Elegante e piena di grazia, la commedia trascina lo spettatore nella sua atmosfera magica e incantata in cui i contrasti più feroci si compongono armoniosamente. Eppure la malinconia di Orsino, il lutto della austera nobildonna Olivia e la beffa subita da Malvolio, suo triste e presuntuoso servitore al quale viene fatto credere di essere amato dalla padrona, anticipano la feroce fustigazione dei vizi umani che caratterizzerà lo Shakespeare più maturo, lasciando presagir