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Le disposizioni commentate nel volume raccolgono la disciplina di quel particolare mezzo d'impugnazione con il quale l'esito di una decisione formalmente valida può essere rimesso in discussione per esigenze che, secondo un'antica e autorevole dottrina, «ineriscono alla funzione stessa della giustizia», e che, nei casi di revocazione straordinaria, possono travolgere anche il giudicato. Di tale mezzo ci si occupa prima di tutto, nell'ambito del commento all'art. 395 cod. proc. civ., dal punto di vista storico, con accenni alle prime manifestazioni dell'istituto nel diritto romano (e in particolare alla figura della in integrum restitutio) e all'evoluzione nel diritto comune sfociata nella requête civile del diritto francese; si esamina poi l'attuale conformazione nel codice di rito del 1940 e il tradizionale dibattito sulla natura dei motivi di revocazione, da alcuni qualificati alla stregua di sintomi di ingiustizia della decisione e da altri visti come vizi della sentenza, con riperc