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«La gente è il più grande spettacolo del mondo. E non si paga il biglietto.»La biografia di Bukowski include due tentativi di lavorare come impiegato, dimissioni dal "posto fisso"" a cinquant'anni suonati, «per non uscire di senno del tutto» e vari divorzi. Questi scarsi elementi ricorrono con insistenza nella narrativa di Bukowski, più un romanzo a disordinate puntate che non racconti a sé, dove si alternano e si mischiano a personaggi ed eventi di fantasia. «Rispetto alla tradizione letteraria americana si sente che Bukowski realizza uno scarto, ed è uno scarto significativo», ha scritto Beniamino Placido su «la Repubblica», aggiungendo: «in questa scrittura molto ""letteraria"", ripetitiva, sostanzialmente prevedibile, Bukowski fa irruzione con una cosa nuova. La cosa nuova è lui stesso, Charles Bukowski. Lui che ha cinquant'anni, le tasche vuote, lo stomaco devastato, il sesso perennemente in furore; lui che soffre di emorragie e di insonnia; lui che ama il vecchio Hemingway; lui c