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Pensieri improvvisi, folgoranti aforismi, squarci di racconti mai più elaborati sono raccolti in questo "Quaderno d'appunti"", pubblicato postumo e limpidamente tradotto da un'altra grandissima scrittrice, Elsa Morante. La breve vita di Katherine Mansfield vi si illumina di tonalità nuove, in particolare per i suoi ultimi anni, quando la sua ricerca di una verità oltre la letteratura la porta a mettersi in discussione, a confrontarsi drammaticamente con la vita. Il paragone con la sua grande contemporanea, Virginia Woolf, è obbligato: ""Strane le sorti di queste due grandi scrittrici,"" scrive Emilio Cecchi. ""E la sorte più buia, indecifrabile, non è quella della Woolf, piena d'immagini e di sogni, benché minacciata e visitata dalla demenza; ma della Mansfield, tesa e vibrante come acciaio, nella spietata ricerca della realtà, della verità, che la induceva a cieca crudeltà verso se stessa."" Uno sguardo nell'intimità di una delle maggiori autrici di narrativa breve del Novecento, trop