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Sono quasi trent'anni che, in tutto il mondo, alcuni artisti dell'area visuale tra i più rigorosi e innovativi saggiano le risorse dell'immagine video considerata come una nuova 'icona parlante', luminescente e in continua permutazione. Costruita sullo stesso supporto della televisione, questa immagine ha 'densità' comunicative ed espressive ben diverse. Un fenomeno analogo si è verificato nella cultura visuale del mondo occidentale quando apparvero le tecniche fotografiche e cinematografiche. Senza il contributo di artisti quali Man Ray, Légerm Picabia, Duchamp non solo l'arte non avrebbe avuto una ridefinitoria espansione sperimentale, ma né la fotografia né il cinema avrebbero potuto darsi un'estetica, autonoma e dialettica, raggiungere la specificità di un linguaggio non ripetitivo né ingenuo. E' probabile che, allo stesso modo, anche dalla televisione, siano affidate soprattutto ai lavori in progressione di quegli sperimentatori (da Nam June Paik, Wolf Vostell, Bill Viola ai giapp