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Una raccolta di poesie naturali, sempre legate a uno sguardo che può essere realistico, iperrealistico o visionario. Da queste immagini parte la scintilla per un gioco di analogie e di cortocircuiti mentali che spiazzano il lettore e, come sempre nei libri di Bajani, lo coinvolgono emotivamente.rnrnSono loro, a volte, che cambiano canale, che muovono le parabole sui tetti, i padiglioni auricolari dei palazzi. È cosí che mandano segnali dentro le cucine, nei salotti. Pare siano soprattutto gli aquilotti: dall'alto, con gli artigli e con le ali, decidono dove guardano gli umani.rnrnIl secondo libro di poesia di Bajani è attraversato da molti animali. Da quelli selvaggi dei documentari che ci ipnotizzano in tv, a gabbiani e storni osservati nei cieli cittadini, dal polpo di cui si è scoperto un cervello diffuso lungo il corpo fino alle mosche dipinte sugli orinatoi. Tra questi l'uomo, specie tra le specie, vorticante insieme alle altre sul pianeta; come loro cerca il contatto con l