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Un canzoniere ironico-erotico, che gioca con l'immaginario delle filastrocche: Prévert incontra Rodari, Tim Burton e pure Laura Betti, quando faceva le canzonacce di Arbasino!rnrn«C'era una bambina /rn che aveva scoperto / rndi avere una cosa / tra le gambe, / sotto le mutande»rnInizia così il primo di questi cinquanta giocosi e stralunati componimenti in versi, ciascuno dei quali intitolato a una "bambinaccia"" che fa o è qualcosa di ogni volta diverso, ma che soprattutto pensa e immagina il sesso (ad esempio, per l'appunto, «La bambina che aveva scoperto una cosa», oppure «La bambina che odiava i tabù», «La bambina che era sempre bagnata» e così via). In scena, tra le screziature, vediamo emergere i ritratti di una femminilità forte, vitale e complessa, sicura di sé, irriverente alle norme sociali e disinibita... Attraverso la leggerezza del dettato Raimo e Rossari mettono a segno un'intelligente provocazione culturale. E scrivono a quattro mani un'opera che mescola il piacere, il de