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Se in Miami Blues il detective della Squadro Omicidi Hoke Moseley è quasi una figura secondaria della storia, con Tempi d'oro per i morti Willeford approfondisce il personaggio fino a farne l'investigatore meno eroico e più divertente di tutto il genere noir.rnrn«Un purosangue.» - Antonio D’Orrico, Sette del Corriere della SerarnrnReduce da un divorzio, senza una lira, vicino alla pensione, trasandato e sovrappeso, anche se tenta di mettersi a dieta, il detective della Squadra Omicidi di Miami Hoke Moseley è pieno di casini. Il capo gli ha sbolognato una valanga di casi irrisolti sulla scrivania. Dovrebbe istruire la sua nuova giovane e voluttuosa collega di origine cubana Ellita Sanchez che però attraversa un momento esistenziale ancora più complicato del suo. L'ex moglie gli rispedisce le due figlie con una lettera accompagnatoria e senza diritto di replica. E, problema per niente irrilevante a Miami, deve trovare casa. Ma chiamato a indagare sul caso di un giovane morto di overdose