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«L'uomo con i libri sottobraccio uscì di casa e il mondo non c'era.»Ulisse, giovane scrittore con un libro alle spalle, scarso futuro e incerto presente, lavora in una piccola casa editrice a fatturato zero. È ossessionato dagli "scrittodattili"" (pare che nessuno, proprio nessuno, si esima dal cimento della scrittura) e si riconosce ""poligamo politropo"" (vale a dire che, malgrado la bella Pilar, signora del suo cuore, cede volentieri a effimere avventure). Un giorno riceve una lettera misteriosa. ""Egregio signor Ulisse. Le scrivo per tre motivi. Il primo è che lei ha un nome omerico come me..."" Chi scrive è Achille. Un ragazzo malato, deforme, inchiodato davanti a un computer, che paga con la volontaria reclusione domestica la minaccia sempre incombente di un internamento clinico. Chiede un incontro. Ulisse ci sta. Achille è colto, vitale, curioso, impudico. Di Ulisse vuole sapere tutto, e in particolare vuole sapere tutto dell'intrepida Pilar, sudamericana in attesa di permesso d