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Primo di una serie di tre tomi dedicati alla commedia del Cinquecento, questo volume, a cura di Guido Davico Bonino, documenta il nascere e lo svolgersi della produzione comica in volgare in quattro aree teatrali particolarmente rappresentative: Ferrara, dove l’accorta politica culturale degli Estensi favorisce e privilegia la nascita della commedia in lingua, affidandone la stesura e l’allestimento ad uno scrittore della statura dell’Ariosto; l’Urbino dei Della Rovere, che propizia la nascita di un capolavoro come “La Calandria del Bibbiena”; la Firenze medicea, vera e propria fucina di ricerche teatrali – dopo lo ‘scandalo’ della “Mandragola” – sotto l’occhio sempre più vigile e accentratore del duca Cosimo; Venezia, che beneficia dapprima dell’attività di un drammaturgo e interprete d’eccezione, Ruzante, e poi della passione per lo spettacolo nutrita dalla sua aristocrazia. La raccolta dei testi (ognuno dei quali annotato) è preceduta da una introduzione assai ampia e seguita da una