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"Nel millenovecentosessantuno Jurij Gagarin volò nello spazio, e io andai a scuola."" Inizia così il primo dei diciassette capitoli con i quali l'istrionico regista Emir Kusturica apre il proprio album di famiglia e racconta la sua storia. Senza risparmiare nessuno, né se stesso né gli altri. Ci sono voluti quindici anni per mettere insieme autobiografia, cronaca e storie degne dei suoi migliori film, e raccontare una vicenda autentica, emozionante, sorprendente e provocatoria, nella quale si riflette la storia della seconda metà del ventesimo secolo. L'infanzia, la Sarajevo degli anni sessanta, Tito e Charlie Chaplin, l'amore per la futura moglie Maja e la scuola di cinema a Praga, Fellini, Ivo Andric' e Dostoevskij, i primi lungometraggi - ""Ti ricordi di Dolly Bell?"", ""Papà... è in viaggio d'affari"" e ""Il tempo dei gitani"" -, l'America, Johnny Depp e ""Arizona Dream"", ""Underground"" e la guerra, la fine della Jugoslavia e quella di suo padre, la morte di Dio, quella dei rappo