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Il premio Nobel Theodor Mommsen amava dire: «A Roma non si sta senza avere propositi cosmopoliti». E cosmopoliti vuol dire molto piú che globali.rn«A De Masi va il merito, oltre che di una narrazione capace di trattenere sulla pagina il lettore, anche l'aver disegnato un orizzonte largo, profondo e ricco di spunti per dire molto» – Il Fatto QuotidianornNel 1817, durante un soggiorno a Roma, Stendhal annotò: «Mai uno sforzo, mai un po' d'energia: niente che vada di fretta». Due secoli dopo è la volta di Andy Warhol: «Roma è un esempio di quello che succede quando i monumenti di una città durano troppo a lungo». Ma cosa potremo dirne nel prossimo futuro? Grazie a una ricerca condotta con il metodo Delphi da Domenico De Masi, disponiamo ora di uno scenario della Roma 2030 e delle sue tre anime: quella di metropoli, quella di capitale della Repubblica e quella di città-mondo. Allo studio hanno contribuito dodici grandi conoscitori del sistema urbano, esperti di altrettante discipline. Il d