Questo sito utilizza i cookie per migliorare l'esperienza. Leggi di più
Un racconto che si dipana dall'inconsueta famiglia siciliana fino ai più recenti viaggi con il figlio George e i nipoti, alla scoperta dei tesori del nostro patrimonio artistico e delle barriere architettoniche che ne limitano l'accesso.rnrnQuando si nasce in una famiglia inconsueta come quella di Simonetta Agnello Hornby, sin da piccoli si cresce con la consapevolezza che si è "tutti normali, ma diversi, ognuno con le sue caratteristiche, talvolta un po' 'strane'"". Attraverso una serie di ritratti sapidi e affettuosi, facciamo così la conoscenza della cugina Ninì, sordomuta (""Ninì non parla bene"", si spiega agli estranei), dell'amata bambinaia ungherese Giuliana, un po' zoppa, del padre con una gamba malata, e della ""pizzuta"" prozia Rosina, cleptomane - quando l'argenteria scompare dalla tavola, i parenti le si avvicinano di soppiatto per sfilarle le posate dalle tasche, piano piano, senza che se ne accorga, perché ""la zia non deve sentirsi imbarazzata"". E poi naturalmente c