Questo sito utilizza i cookie per migliorare l'esperienza. Leggi di più
In questo saggio Delphine Horvilleur esplora l'antisemitismo attraverso i testi sacri, la tradizione rabbinica e le leggende ebraiche. Analizza la particolare coscienza che gli ebrei hanno di ciò che abita la psiche antisemita nel corso del tempo.rnrnrnSartre aveva mostrato nelle Riflessioni sulla questione ebraica come l'ebreo sia definito in forma inversa attraverso lo sguardo dell'antisemita. Delphine Horvilleur sceglie qui di fare il contrario: esplorare l'antisemitismo attraverso i testi sacri, la tradizione rabbinica e le leggende ebraiche. Horvilleur analizza la particolare coscienza che gli ebrei hanno di ciò che abita la psiche antisemita nel corso del tempo: l'ebreo è di volta in volta rimproverato di impedire al mondo di fare «tutto»; di confiscare qualche cosa al gruppo, alla nazione o all'individuo; di mancare di virilità e di incarnare il femminile, la manchevolezza, il «buco», la ferita, la faglia identitaria che minaccia l'integrità della comunità. L'esegesi di questa