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Un elenco, certo, ma non sterile, come troppo banalmente si dice degli elenchi, bensì fecondo. Il catalogo è il futuro passato della casa editrice. È senz'altro il luogo in cui si trovano i valori che superano il tempo e quelli che sono sfumati nell'oblio delle epoche.rnrn"Si può leggere un catalogo? Forse non è neppure da augurarsi un lettore capace di simile impresa. D'altra parte è vero, però, che gli elenchi hanno, da che esiste la scrittura, una loro magia. Non sono l'indagine, ma la premessa dell'indagine, accostano tracce, mostrano sequenze, illuminano insistenze, non nascondono incongruenze. È da qui che il viaggio può iniziare. Giulio Einaudi considerava il catalogo storico della casa editrice la sua vera grande opera. Il giovane redattore appena assunto veniva incessantemente tormentato con domande sul catalogo e a ogni risposta incerta il commento era sempre: 'Eh, non sai niente, non conosci il catalogo...' Non era solo uno dei tormentoni per cui l'editore è rimasto famoso,