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Cinquanta storici, filosofi e scienziati della politica di varie generazioni e nazionalità ridisegnano la Seconda guerra mondiale o, meglio, la "guerra-mondo""; con una triplice ambizione: documentare che la guerra deflagrò effettivamente nel mondo intero e, in particolare, in Africa e Asia; sottolineare che tale processo di mondializzazione modificò categorie e rappresentazioni spaziali e temporali; rimarcare, infine, che l'enorme conflitto fu da ogni punto di vista un mondo a sé stante. Questa nuova ""Grande Opera"" è divisa in quattro parti: ""Fare la guerra"", ossia la modalità politico-strategica di concepire e di condurre le operazioni; ""Inventare la guerra"", ossia le forme inedite assunte dalle modalità di fare la guerra ideologico-militare; ""Vivere la guerra"", ossia i modi di ""abitare il mondo"", direbbero i sociologi, allorché il conflitto armato sconvolse le esperienze più ordinarie della quotidianità; ""Ereditare la guerra"", ovvero come il mondo che ci è più strettamen